Cinquantun fallimenti e Angry Birds

Cinquantun fallimenti e Angry Birds

La rocambolesca storia di un'azienda finlandese Rovio che dopo aver lanciato sul mercato 51 giochi fallimentari, ha sfornato Angry Birds.

La rocambolesca storia di un’azienda finlandese Rovio che dopo aver lanciato sul mercato 51 giochi fallimentari, ha sfornato Angry Birds.

Il nome Rovio Entertainment probabilmente non vi dirà molto. Ma di sivuro Angry Birds sì. L’azienda di gaming finlandese Rovio ha lanciato il giochino degli uccelli “arrabbiati” nel dicembre 2009. Da li a tre anni arrivava a toccare, il miliardo di download.

Da li in poi gli Angey Birds divennero un una serie televisiva, un film ed una serie di prodotti di merchandising.

La storia

La storia ha inizio nel 2003, quando tre studenti del Politecnico di Helsinki, i due cugini Niklas e Mikael Hed, insieme a due amici, parteciparono e vinsero un concorso per sviluppo di videogiochi alla Assembly demo party, sponsorizzato da HP e Nokia, avente per tema lo sviluppo di un gioco per il primo smartphone mai prodotto dall’azienda finlandese. Essi vinsero presentando il loro gioco King of the Cabbage World .

Questo successo li convinse ad entrare nel mercato dei videogiochi, e crearono la loro startup, battezzata Relude.

Il gioco King of the Cabbage World fu venduto a Sumea (che oggi è diventata Digital Chocolate) che lo mise in commercio con il nome di Mole War (Guerra delle Talpe).

Nel gennaio del 2005  per volere del padre di Mikael, imprenditore di successo ma soprattutto, “angel investor” che finanziò l’azienda per un milione di dollari. l’azienda cambiò il suo nome in Rovio Mobile.

Fare affari in famiglia però non è mai facile. Mikael abbandonò l’azienda dopo appena un anno: suo padre pensava che Rovio dovesse limitarsi a sviluppare una propria “bolla” per poi vendere prima che scoppiasse, mentre il figlio era di vedute più ampie e puntava su un futuro a lungo termine per la sua compagnia

Cinquantun insuccessi

“È stato difficile per loro durante i primi sei anni”. Racconta Pekka Rantala, attuale CEO dell’azienda.“Sono riusciti a portare sul mercato più di 50 giochi diversi, ma nessuno di loro ha avuto particolare successo. Erano davvero a corto di risorse e denaro; entro il 2009, erano davvero vicini al fallimento.”

Per quanto Rovio riuscì nel tempo ad aggiudicarsi lo sviluppo di diversi giochi appartenenti a marchi internazionalmente famosi come X Factor,o Need for Speed,  le spese ed i tempi di sviluppo richiesti per pubblicare un gioco su tante piattaforme diverse avevano prosciugato le energie (non solo finanziarie) dell’azienda.

La svolta

Consapevole della gravità della situazione e nel disperato tentativo di evitare il fallimento, Niklas richiamò Mikael e si decise di pubblicare un ultimo titolo, basato su un’idea del designer di videogiochi Jaakko Iisalo. Inizialmente il gioco era una sorta di miscuglio tra Candy Crush e Pokémon, dove il giocatore doveva lanciare uccellini di tinte multiformi contro costruzioni del colore corrispondente per farle scomparire; gli animali non erano dotati di poteri speciali, quelli erano sbloccabili solo raggiungendo le uova sparse per l’ambiente di gioco, e potevano essere collezionati ed organizzati in squadre” (da qui il collegamento con i Pokémon). Ai tempi non c’era nemmeno la fionda, che Iisalo considerava “troppo elementare” e che cercò (invano) di sostituire con una serie di altri oggetti dal funzionamento corrispondente. Insomma, di Angry Birds c’erano appunto solo “Birds”.

Alla fine la fionda fu lasciata, perché era uno strumento che immediatamente suggeriva ai giocatori il compito da svolgere, e richiamava i giochi in flash, molto popolari a quel tempo. L’idea geniale però fu quella di introdurre un nemico che fornisse uno scopo a tutta quella distruzione. Quando scoppiò l’epidemia di febbre suina e le notizie del contagio giunsero in Finlandia, i “blob” informi di colore verde divennero maialini

Nel dicembre 2009 Angry Birds venne rilasciato. La presentazione dell’iPhone e del sistema operativo proprietario iOS avvenuta solo un anno prima erano un’occasione favolosa per l’azienda.

Angry Birds, una crescita lenta ma inesorabile

Non si trattò di un successo immediato. Iniziò scalando pian piano le classifiche dei mercati più piccoli: Finlandia, Svezia, Danimarca,Grecia Repubblica Ceca, poi finalmente iniziò anche le scalata ai grandi mercati del Regno Unito e degli Stati Uniti.

Il successo “planetario” si ebbe quando Apple acconsentì a mostrare Angry Birds nella prima pagina dell’App Store sul mercato inglese per una settimana. Angry Birds fu una hit travolgente: divenne “una droga, ma più economica”, come disse Slash, il chitarrista dei Guns’n’Roses. I 100.000 dollari richiesti dal suo sviluppo vennero immediatamente ripagati.

Fu il gioco più profittevole dell’App Store per be 275 giorni consecutivi, e oltre 20 milioni di download pagati in due anni. Su Android le cose andarono diversamente, sullo store di goolge i contenuti a pagamento non sono molto apprezzati ma. Grazie alle pubblicità il gioco produceva un guadagno di oltre 600.000 £ di al mese. Quando uscì sullo store indipendente GetJar Angry Birds mandò completamente in crash i server.

Le collaborazioni

Quelli di Rovio, capirono che il successo di un brand è dato non soltanto dal suo campo diretto di applicazione, ma anche da tutto ciò che vi gira attorno: giocattoli, video, fumetti, e persino i film

Nel 2012 è stata avviata la prima di tante collaborazioni: tra Angry Birds e il film Disney Rio, ma anche quelle più improbabili come i “mash up” con Star Wars, o i con Transformers. Ma questo ai giocatori non importava: tutti i titoli registrarono picchi sia di download che di guadagni, segno dell’estrema malleabilità del brand. Approvare la produzione di Angry Birds: Star Wars fu tra l’altro uno degli ultimi atti da proprietario del brand di Guerre Stellari da parte di George Lucas, che come gli sviluppatori finlandesi ben conosceva il valore del merchandising.

I Films di Angry Birds

Nel 2013 venne avviata la produzione di cortometraggi animati con protagonisti i simpatici uccellini e nel 2016 venne rilasciato il primo di due film

I film sono stati un successo: inaspettatamente, il primo capitolo guadagnò oltre 350 milioni di dollari, facendo schizzare alle stelle la popolarità del brand; il secondo, uscito nelle sale nel 2019, ha registrato incassi inferiori ma in compenso, la critica è stata più generosa: il 73% dei recensori su Metacritic ha infatti assegnato alla pellicola un punteggio positivo, un balzo del +30%.

Un pubblico fedele

Oggi si può dire con sicurezza che Angry Birds, per quanto non sia più popolare quanto un tempo, non è stato abbandonato dal suo pubblico: oltre ai numeri dei film, lo testimoniano gli incassi registrati nel 2018 dai giochi per smartphone.

Sui 220 milioni di dollari generati dai propri giochi, il 53% è arrivato da Angry Birds 2, titolo che dal 2015 ad oggi non ha ancora terminato la sua scia nel firmamento dei titoli di successo: non soltanto si tratta di un risultato superiore del +39% rispetto al 2017, ma i guadagni complessivi sono in risalita del +8%.

La Disney 2.0

Già dal 2012, il dichiarato ed ambizioso obiettivo di Rovio, era quello di diventare una sorta di “Disney 2.0“. Ad oggi non possiamo dire che tale ma biettivo sia stato raggiunto, ma di sicuro è sulla strada per rincorrere tale obiettivo. Nel 2019 ha creato Hatch, un “Netflix dei videogiochi” in partnership con Vodafone per permettere a tutti gli abbonati di utilizzare oltre 150 giochi, direttamente on-line.

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