Dal turismo al Coronavirus

Dal turismo al Coronavirus … e adesso?

Il mio articolo sul sito web di Guestoodo, la statup di cui sono Co-Founder e CTO.

Il mio articolo sul sito web di Guestoodo, la statup di cui sono Co-Founder e CTO.

La crisi sanitaria, ha dettato le misure straordinarie che tutti oggi stiamo vivendo, tuttavia è necessario provare a capire in che modo ripartire, un po’in tutti i settori.

Noi di Guestoodo siamo strettamente orientati al turismo, e per questo abbiamo la necessità, per quanto sia difficile in questo periodo, di comprendere in che modo e secondo quali nuove regole, occorrerà muoversi nel momento in cui si riapriranno le porte della nostra nazione.

Dove eravamo

Cominciamo quindi a capire dove eravamo prima di questo stop improvviso, e proviamo a farlo con i dati del centro studi del Touring Club:

Complessivamente nel 2018 l’Italia ha registrato 429 milioni di presenze (notti) nelle strutture ufficiali (alberghiere ed extralberghiere) con un trend in costante crescita.

L’ultimo decennio ha però anche segnato una tendenza molto chiara: il turismo domestico (quello degli italiani in Italia) ha risentito pesantemente della crisi economica tanto che i flussi sono diminuiti costantemente dal 2008 al 2014 per poi recuperare terreno solo dal 2015.

Il turismo “incoming” ha mostrato invece una notevole crescita, tanto da far registrare un +34% rispetto ai dati del 2008, e dal 2017 gli stranieri rappresentano più del 50% delle presenze totali (50,5%).

I turisti in Italia

Il 79% di tutte le presenze straniere proviene dall’Europa, in testa la Germania con quasi 59 milioni, (il 27% di quelle totali). Seguono poi, Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni) e Regno Unito (14). In coda ci sono, Paesi Bassi (11), Svizzera (10,7) e Austria (9,5) che precedono Polonia e Spagna (entrambe 5,7 milioni) e la Russia (5,4). La Cina con 5,3 milioni è undicesima.

I dati di Assoturismo riportano una stima di duecentosessanta milioni di presenze in meno ed ipotizzano una ripresa lenta, che non sarà completa prima dell’inizio del 2021. Uno scenario che porterebbe l’italia indietro di quasi sessant’anni, con introiti in calo per oltre 29 miliardi.

I Possibili scenari

Cominciamo con l’analizzare quelli che con più evidenza saranno gli scenari da gestire nel prossimo futuro.

-Per prima cosa, (quasi ovvio a dirsi, molto meno è immaginare le applicazioni pratiche), sarà fondamentale la gestione di tutti gli aspetti sanitari. Occorrerà essere molto attenti alle indicazioni che verranno date di volta in volta dagli organi preposti, ed adeguarsi prontamente. L’ipotesi è che chi per primo potrà proporre un turismo sicuro dal punto di vista sanitario, probabilmente verrà percepito come pronto per ri-guadagnarsi la fiducia degli ospiti.

– Il secondo aspetto è quello legato al tipo di turismo, che con tutta probabilità si andrà affermando, che sarà quello della cosiddetta “staycation”, ovvero, quello forme di viaggio concentrate prevalentemente in Italia e di breve-medio raggio o nei dintorni della residenza abituale

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